ELABORAZIONE DEL LUTTO
"Vi sono perdite che comunicano all'anima una sublimità, nella quale essa si astiene dal lamento e cammina in silenzio come sotto alti neri cipressi."
(F. Nietzsche)
Il lutto, inteso sia come sentimento di dolore che come processo psicologico che consegue a una perdita importante, rappresenta un’esperienza di vita critica, che richiede di fare i conti con le proprie capacità di gestione della sofferenza e di mettere in gioco le proprie risorse al fine di recuperare una condizione di equilibrio.
L’intervento strategico offre alla persona che si trova ad affrontare un lutto uno spazio di elaborazione della perdita in cui vivere fino in fondo le proprie emozioni ed attraversare il dolore per uscirne più rapidamente, sostenendola nella riorganizzazione della propria vita. L’intervento è breve, focalizzato sull’evento critico e volto a facilitare l’accettazione della perdita e il raggiungimento di un nuovo equilibrio attraverso l’utilizzo di tecniche specifiche e la promozione di comportamenti funzionali al processo di elaborazione del lutto.
Cos'è il lutto?
In psicologia, il termine “lutto” indica uno stato di profonda sofferenza che si verifica in seguito alla perdita non solo di una persona cara, ma di qualunque condizione e relazione importanti nella vita di un individuo. Il lutto perciò può verificarsi, ad esempio, anche inseguito alla rottura di una relazione affettiva importante, alla perdita di un lavoro o alla morte del proprio animale da compagnia.
Per comprendere ciò che si verifica in queste situazioni, è interessante valutare la distinzione tra “lutto” e “cordoglio”, termini considerati come sinonimi ma dotati di un significato parzialmente diverso in virtù della loro origine etimologica: il termine “lutto”, dal latino luctus – “pianto”, si riferisce alle manifestazioni esterne che accompagnano la sofferenza, quali appunto il pianto, le espressioni di dolore, i riti o le cerimonie di congedo; il “cordoglio” invece deriva da cor – “cuore” e dŏlēre – “provare dolore, soffrire” e indica quindi un “dolore del cuore” inteso come la sofferenza interiore, l’insieme di emozioni, sentimenti e pensieri che si provano a causa della perdita.
Talvolta il lutto, ovvero il segnale esterno della sofferenza, può essere cancellato o nascosto. Tuttavia, non è possibile cancellare il dolore interiore che inevitabilmente lo accompagna.
La tendenza a nascondere il lutto è uno tra i fattori che possono comprometterne l’elaborazione, che consiste in un lavoro di ristrutturazione delle proprie emozioni e dei propri pensieri necessario per accettare la perdita e il dolore a essa legato come parte della vita.
Come si manifesta il lutto?
Il lutto è un processo normale e fisiologico che comprende diverse manifestazioni di tipo emotivo, cognitivo, comportamentale e somatico:
Manifestazioni emotive
Manifestazioni cognitive
Manifestazioni comportamentali
Manifestazioni somatiche
Manifestazioni spirituali
Le manifestazioni del lutto sono generalmente molto intense nel periodo che segue immediatamente la perdita e possono durare alcuni giorni o perfino alcuni mesi, a seconda della persona e delle circostanze specifiche. Generalmente, l’intensità del lutto diminuisce con il tempo, sebbene la consapevolezza della perdita permanga.
Le fasi del lutto
Il lutto è un processo: non termina con i riti e le cerimonie di congedo ed è assimilabile a un periodo di “convalescenza emotiva”, necessario per riprendersi dalla perdita. Tutti attraversano un periodo di lutto dopo una perdita importante, anche se ognuno manifesta il proprio cordoglio in modo diverso. Generalmente, si individuano diverse fasi del processo di elaborazione del lutto; di seguito le principali individuate da Elisabeth Kübler-Ross nel 1970.
Fase della negazione o del rifiuto
Fase della rabbia
Fase del patteggiamento/contrattazione
Fase della depressione
Fase dell'accettazione
È importante sottolineare che ogni persona ha un proprio modo di manifestare il lutto e le diverse fasi possono alternarsi e ripresentarsi più volte, non necessariamente nell'ordine in cui sono elencate, talvolta miste e sovrapposte, in un processo di elaborazione che può richiedere anche diversi mesi prima che si arrivi ad accettare la perdita e a raggiungere un nuovo equilibrio.
L'intervento strategico nell'elaborazione del lutto
Se il lutto è un processo normale e fisiologico, perché chiedere supporto a uno psicologo? Se è vero che non c’è un modo giusto o sbagliato per attraversare il lutto, tuttavia esistono alcuni comportamenti che possono rallentarne l’elaborazione ed altri che si rivelano invece funzionali a procedere verso l’elaborazione della perdita.
La società occidentale odierna in questo non aiuta: la morte è nascosta, il dolore è un’emozione scomoda, che si fatica a concedere e a concedersi. La strategia alla quale si fa ricorso più spesso di fronte all’esperienza della perdita è quella della distrazione, del non pensare, che incoraggia a spostare la propria attenzione dalle emozioni alle attività più concrete, nella speranza che il dolore, ignorato, scompaia. In realtà questo atteggiamento non fa che prolungare il lutto, che per essere superato richiede il confronto con la sofferenza.
Il sostegno psicologico è inoltre necessario quando ci si scopre bloccati in una fase del processo di elaborazione del lutto, ad esempio nella depressione o nella rabbia (“perché proprio a me?”) o qualora compaiano problemi legati a comportamenti a rischio (es. abuso di alcool e sostanze), angoscia persistente, somatizzazioni, isolamento sociale.
L’intervento strategico nell’elaborazione del lutto aiuta la persona ad accogliere le proprie reazioni alla perdita come risposte naturali e normali, sostenendola nella creazione di spazi in cui affrontarle senza opporvisi; come disse Robert Frost: “Il miglior modo per uscirne è sempre passarci attraverso”. Particolare attenzione viene dedicata al lavoro sulla rabbia e sui sensi di colpa, il cui permanere per un tempo prolungato blocca l’elaborazione del dolore. Gradualmente inoltre, la persona viene guidata a riorganizzare la propria vita e a raggiungere un nuovo equilibrio.
Le tecniche narrative assumono particolare importanza nell’intervento strategico rivolto all’elaborazione del lutto, in quanto la possibilità di narrare la propria esperienza e dare libero sfogo alle proprie emozioni agevola il superamento del dolore.