Come elaborare il lutto per un animale da compagnia? Ti consiglio 3 libri!

come elaborare il lutto per un animale

 

Come elaborare il lutto per un animale da compagnia?

Il lutto per la morte del proprio animale da compagnia si accompagna spesso a un forte senso di solitudine e alla fatica di condividere i propri pensieri e i propri stati d’animo. Spesso, infatti, è difficile trovare interlocutori sensibili con cui potersi aprire senza sentirsi giudicati e si può avere il dubbio che le proprie reazioni non siano “normali”.

In questi casi, la lettura è un ottimo strumento da cui trarre conforto. Alcuni libri aiutano a sentirsi meno soli, rispecchiandosi nelle parole di autori che hanno vissuto l’esperienza di un legame profondo con un animale e della successiva perdita. Altri, invece, aiutano a fare chiarezza dentro di sé, a dare un nome alle emozioni, a comprendere l’esperienza del lutto e a trovare modalità efficaci per gestire il dolore che si prova.

In questo articolo consiglio tre libri capaci di offrire sollievo a chi sta attraversando il lutto per la morte di un animale che ama ed è in cerca di supporto e comprensione. Buona lettura!

 

Il primo libro che consiglio: “Il suo odore dopo la pioggia” di Cédric Sapin-Defour

Il suo odore dopo la pioggia” non è un manuale su come elaborare il lutto per un animale da compagnia, ma un romanzo autobiografico. In questo libro, l’autore racconta i dieci anni di vita trascorsi con il cane Ubac.

È la storia di un’amicizia tra individui appartenenti a specie diverse, che trovano l’uno nell’altro un compagno di avventure e un punto di riferimento fedele e affidabile. Cédric Sapin-Defour offre in questo libro una molteplicità di riflessioni sul rapporto che si crea tra le persone e i cani, utilizzando toni delicati, a tratti poetici, dai quali traspare la profondità del legame con il suo Ubac.

Sono pagine che parlano innanzitutto di vita. È la vita il fulcro di tutto il racconto. Una vita piena, intensa, goduta, fatta di scoperte, di giochi e di quei piccoli gesti e routine quotidiani che ben conosce chi ha condiviso parte della propria esistenza con un animale. C’è vita nel ricordo di Ubac da cucciolo, nella memoria degli episodi più cari, nel pathos delle inevitabili sfide da affrontare, nella paura di poterlo perdere e nell’incoscienza con cui un cane, forse, non si accorge di invecchiare.

Ho apprezzato questo libro proprio perché ci ricorda che prima della morte c’è stata la vita. Sembra banale, ma nei momenti più difficili, quando il nostro cane non c’è più, tendiamo a dimenticarlo. La mente si fossilizza sui ricordi più brutti e non riesce a vedere altro.

L’autore, invece, ci fa sentire come non si possa ridurre tutto alla sofferenza degli ultimi istanti: i nostri animali ci hanno donato bellezza, amore e leggerezza, in una misura tale da non poter essere dimenticata o messa in dubbio. Per tutto questo possiamo scegliere di essere grati, nonostante il dolore che proviamo.

L’inno alla vita, tuttavia, non trascura la realtà della morte. Il tema della perdita viene affrontato sin dalle prime pagine del libro, quando l’autore ricorda il cane Iko e il dolore provato in seguito alla sua perdita. Dunque so. Di quale impresa affettiva si tratta, afferma, prima di dirsi che “è venuto il momento di rimettere nella mia vita un po’ di quell’audacia di amare” e decidere di adottare Ubac. Nel mezzo, una riflessione intensa, che lascio a voi il piacere di trovare, su ciò che significa scegliere di accogliere un cane.

Gli ultimi capitoli sono dedicati al tumulto provocato dalla morte di Ubac, in un susseguirsi di narrazione e introspezione. Cédric Sapin-Defour dà qui voce a pensieri, dubbi ed emozioni condivisibili dalla maggior parte delle persone che affrontano, o hanno affrontato, la malattia e la morte del proprio animale. Infine, gli ultimi paragrafi tracciano una descrizione delle diverse fasi del lutto che l’autore attraversa e in cui ciascuno si può ritrovare, immedesimandosi facilmente nel vissuto di chi scrive.

E di nuovo ritorna la vita, nella consapevolezza di un legame che neanche la morte può spezzare.

È un libro commovente, che muove al pianto fin dalle prime parole dell’introduzione: leggete anche quella e lasciatevi andare senza remore! “Le lacrime dentro fanno molto più male e marciscono le ossa”, afferma infatti saggiamente l’autore, ricordando le parole di sua nonna.

Unica nota dolente: la lettura risulta un po’ difficile nelle prime 30 o 40 pagine, probabilmente per via di una traduzione che ha scelto forme lessicali e sintattiche poco fluide, che rendono la comprensione non proprio immediata. Ma resistete! Ne vale la pena! Oppure, se conoscete il francese, leggete il libro in lingua originale.

 

Il secondo libro che consiglio: “Arrivederci Miao” di Monica Marelli

Arrivederci Miao” è un libricino breve ma intenso, uno tra i primi ad essere pubblicato in Italia sul tema del lutto per la morte di un animale da compagnia. Di un gatto, per la precisione.

Una via di mezzo tra un saggio e un manuale di auto-aiuto, affronta temi importanti quali l’invecchiamento del nostro gatto, i segnali a cui prestare attenzione per capire quando non sta bene e la scelta dell’eutanasia. Le riflessioni dell’autrice sono intervallate dal racconto delle esperienze reali di persone che hanno vissuto la perdita del proprio gatto e dalla proposta di esercizi da mettere in pratica per sentirsi un po’ meglio.

Utili anche i suggerimenti di gesti e rituali per commemorare il proprio amico felino, importanti per agevolare l’elaborazione del lutto e trasformare il legame in un’esperienza di connessione che continua nonostante l’assenza del nostro amato micio.

Sono inoltre apprezzabili le pagine dedicate alla psicoeducazione rispetto al lutto. L’autrice incoraggia i lettori a non spaventarsi delle proprie reazioni emotive, che non devono essere ritenute “strane” o inadeguate. Emozioni quali il dolore e la rabbia sono infatti pienamente attese a fronte della perdita di un legame che è, a tutti gli effetti, una relazione d’amore.

“Arrivederci Miao” è una lettura che consiglio spesso a chi si confronta con il dolore della perdita del proprio gatto, soprattutto nelle settimane immediatamente successive: la lettura è semplice e agile e non richiede troppa concentrazione (che, inevitabilmente, quando stiamo male risulta compromessa). Tuttavia, ciò non significa che i contenuti siano banali, tutt’altro!

Dal mio punto di vista, rappresenta un’ottima base di partenza per orientarsi nella mescolanza di emozioni che si provano nel fine vita del proprio animale da compagnia. Attraverso la lettura, possiamo iniziare a riconoscerle e ad affrontarle, selezionando i pensieri e i comportamenti che possono farci stare meglio.

Il libro è disponibile anche in una versione dedicata ai proprietari di cani, dal titolo Arrivederci Bau”. Entrambe le versioni sono ricche di spunti utili per capire come elaborare il lutto per un animale da compagnia, anche per chi piange la perdita di animali diversi da cani e gatti. 

 

Il terzo libro che consiglio: “Addio amico mio” di Wallace Sife

Finalmente un libro “antispecista”! Nel senso che affronta il tema del lutto per la morte di un animale, indipendentemente dalla specie a cui appartiene.

Ricordiamoci infatti che le persone creano legami di affetto significativi non solo con cani e gatti. Conigli, cavie, cavalli, uccelli, criceti e tartarughe sono solo alcuni esempi tra gli animali considerati sempre più spesso da affezione. Perdere un animale che amiamo determina naturalmente una condizione di lutto, che il dr. Sife analizza in maniera magistrale in questo libro.

Addio amico mio” è stata una delle prime pubblicazioni internazionali su come elaborare il lutto un animale da compagnia, disponibile inizialmente solo in lingua inglese e recentemente tradotta nella nostra lingua.

Wallace Sife, psicologo, prese talmente a cuore il progetto di aiutare le persone che soffrono per questo lutto da fondare un’associazione tuttora attiva negli Stati Uniti. L’APLB – Association for Pet Loss and Bereavement, dal 1997, offre aiuto rivolto a chi affronta la morte del proprio animale, sotto forma di chat, counseling e materiali da scaricare. Recentemente, ho avuto l’opportunità di collaborare con questa realtà, organizzando tramite Petlife due webinar sull’argomento, condotti da Colleen Rolland e Michelle Crossley, oggi a capo dell’associazione.

A distanza di 31 anni dalla prima pubblicazione, “Addio amico mio” resta per loro una pietra miliare nella formazione dei professionisti che vogliano offrire supporto nel lutto per la perdita di un animale da compagnia.

Tuttavia, il libro non è solo un manuale per “addetti ai lavori”. Il taglio divulgativo lo rende infatti una lettura indicata a chiunque stia vivendo l’esperienza del fine vita di un amico di un’altra specie, capace di rappresentare al tempo stesso una guida e una fonte di conforto.

Il primo capitolo è dedicato al legame uomo-animale e ne analizza le basi, evidenziando come sia “una componente fondamentale della natura umana quella che spinge a prenderci cura dei nostri amati amici animali”. Seguono capitoli dedicati ciascuno a una fase del processo del lutto. Tra questi, ho particolarmente apprezzato quello dedicato al senso di colpa. Si tratta, infatti, di una reazione ricorrente nel lutto che segue alla morte degli animali da affezione, legata al forte senso di responsabilità che sentiamo nei loro confronti. Una reazione dolorosa, soverchiante, che spesso impedisce al lutto di evolvere nel ricordo positivo della vita con l’animale.

In questo capitolo, l’autore analizza a fondo le cause, le manifestazioni e i fattori di mantenimento del senso di colpa, accompagnando il lettore attraverso riflessioni che mostrano una via di uscita insperata.

Infine, Sife non dimentica di dedicare una parte del suo testo agli “altri tipi di perdita”, riferendosi con questo titolo all’esperienza del lutto per animali persi, rubati, “scomparsi”. Uno stato di sospensione tra sconforto e speranza, caratterizzato dall’incertezza, che impedisce alla mente di collocare l’accaduto e provare ad andare oltre.

Apprezzo questo testo per la sua completezza e per il taglio pratico con cui gli argomenti vengono sviluppati. L’autore offre riflessioni, suggerimenti e storie di vita vissuta che aiutano immediatamente a non sentirsi soli e a intravedere la strada per ritrovare il proprio equilibrio. Un libro da leggere e conservare, a cui ritornare quando la mente si ingarbuglia nei pensieri più bui.

 

Come elaborare il lutto per un animale da compagnia: bastano i libri?

A volte sì. L’esperienza del lutto viene vissuta in modo estremamente individuale e ciascuno trova conforto e occasioni di crescita negli strumenti che sente più affini a sé. Il lutto è un evento naturale, che l’essere umano è predisposto ad affrontare, facendo appello alle risorse emotive, cognitive e sociali di cui dispone.

Accade, tuttavia, che a volte il dolore si riveli troppo grande. Talvolta, le circostanze in cui la perdita è avvenuta la rendono difficile da accettare e da elaborare. O ancora,  la morte del nostro amico più caro può sommarsi ad altre difficoltà preesistenti. Capita, inoltre, che ci sentiamo incredibilmente tristi e veniamo colti da un senso di impotenza senza sapere il perché. In queste circostanze, da soli, sentiamo di non farcela.

E magari non basta neanche un libro. Oppure, il libro diventa il punto di partenza per fare un po’ di chiarezza dentro di noi e capire cosa ci blocca nel nostro lutto.  Non c’è niente di male a sentire il bisogno di chiedere aiuto per affrontare la morte del nostro animale da compagnia. Anche dopo mesi o anni dalla sua scomparsa!

Se pensi di aver bisogno di aiuto, contattami e individueremo insieme la modalità di supporto più adatta a te. Non esiste infatti una formula universale su come elaborare il lutto per un animale da compagnia. Struttureremo insieme il percorso di counseling psicologico o di psicoterapia  più adatto alle tue esigenze, senza dimenticare che, a volte, anche una singola seduta può essere sufficiente.